Come trattare l’artrosi

L’artrosi è definita come un gruppo eterogeneo di condizioni che provocano sintomi e segni articolari associati ad una compromessa integrità della cartilagine, oltre alle alterazioni correlate a livello dell’osso sottostante e delle strutture del margine articolare (Altman, 1986) – Definizione dell’American Rheumatism Association (ARA)

Questa definizione evidenzia che, prima di tutto, l’artrosi non è una patologia che colpisce solamente la cartilagine, ma anche l’osso sottostante e le strutture adiacenti, come legamenti, menischi e capsula articolare. Indirettamente ci sono anche delle ripercussioni sulla muscolatura che tende a diventare più debole e più rigida.

Studi recenti hanno dimostrato anche dimostrato che la patologia artrosica è molto più complessa di come si pensava in passato. I concetti tradizionali di una degenerazione cartilaginea dovuta ad una eccessiva usura o sovraccarico è stata superata da una visione più completa che identifica numerosi fattori predisponenti anche a livello sistemico.

Questo significa che l’artrosi non si verifica solo in seguito a carico eccessivo e mantenuto e utilizzo intenso dell’articolazione, ma che le patologie sistemiche, come diabete ed ipercolesterolemia, o sovrappeso (ma non tanto in termini di kg, ma proprio per l’effetto proinfiammatorio del grasso accumulato) hanno un ruolo fondamentale.

Fino a qualche anno fa si sconsigliavano le attività in carico, come camminare, suggerendo di praticare nuoto o bicicletta, ma, in realtà, studi recenti hanno evidenziato che il cammino aiuta a limitare la progressione della patologia artrosica, probabilmente anche per il fatto che il carico e scarico alternato ad ogni passo aiuta anche il nutrimento della cartilagine, che si comporta come una spugna che viene compressa con il carico ma si idrata nuovamente nella fase di scarico (ricordiamo che la cartilagine non riceve irrorazione sanguigna per cui viene nutrita solo in questo modo).

Il ruolo del grasso in eccesso viene evidenziato anche da un altro studio che mostra che le persone obese hanno una maggiore incidenza generale di sviluppare artrosi, ma non solo nelle articolazioni in carico, come anca e ginocchio, ma anche a livello del pollice (articolazione non sottoposta a carico), mentre i body builder che hanno un indice di massa corporea elevata (quindi tecnicamente sono sovrappeso ma per la presenza di muscoli) e utilizzano giornalmente carichi molto pesanti non mostrano un’aumentata incidenza di artrosi.

Via libera quindi alle lunghe camminate, meglio se all’aria aperta, anche in presenza di artrosi, a patto che non sia presente dolore o zoppia. In tal caso consunta il tuo fisioterapista che potrebbe impostare un trattamento per ridurre la rigidità, il dolore e aumentare la forza e permetterti di riprendere le camminate, anche in montagna.

La riduzione del peso, dovuta ad un accumulo di grasso corporeo, resta uno dei punti fondamentali per il trattamento dell’artrosi, ma è stato dimostrato che determina benefici significativi, se superiore al 10% del peso corporeo. Se sei sovrappeso, quindi, e pesi 80 kg, dovresti arrivare almeno a 72 Kg per avere dei miglioramenti rilevanti e mantenuti del tempo.

L’attività fisica resta un altro punto focale per aiutare l’eventuale riduzione del peso, limitare le malattie sistemiche, mantenere una buona muscolatura e vascolarizzazione, lubrificare le articolazioni e la cartilagine e, nelle persone più anziane, ridurre anche il rischio di depressione.

L’approccio terapeutico vero e proprio, invece, prevede due approcci chiave che suggeriti da tutte le Linee Guida Nazionali ed Internazionali e determinano un effetto maggiore se utilizzati in contemporanea: Fisioterapia e Farmaci antinfiammatori. La scopo della fisioterapia è quella di educare il paziente a come gestire la patologia artrosica, a suggerirgli quali attività siano utili o dannose, e permettergli di recuperare, tramite tecniche specifiche, la mobilità articolare e la forza muscolare per mantenere il più possibile la funzionalità articolare e l’autonomia. Un buon approccio riabilitativo dell’artrosi, però, deve prevedere anche un supporto farmacologico, che deve essere concordato con il proprio medico, in base alla fase della patologia, e può prevedere anche eventuali infiltrazioni articolari nei casi più sintomatici. Nelle fasi iniziali, invece, può essere utile anche l’impiego di creme antifiammatorie ad uso topico che, in diversi casi, hanno dimostrato la stessa efficacia dell’assunzione delle pastiglie.

Riassumendo, quindi, il trattamento corretto dell’artrosi comprende la riduzione del peso, nel caso di sovrappeso, attività fisica, anche in carico, fisioterapia mirata al recupero della mobilità e forza e supporto farmacologico da concordare con il medico.